Introduzione alla B.E. e suo ruolo nel personal branding (lezione 1)

Introduzione alla B.E. e suo ruolo nel personal branding (lezione 1)

Prima lezione: Introduzione alla B.E. e suo ruolo nel personal branding

L’economia comportamentale è un ramo dell’economia che si occupa dello studio dei comportamenti umani nel contesto economico.

Si basa sull’assunto che le persone non sempre agiscono in modo razionale e che le loro decisioni economiche possono essere influenzate da fattori psicologici e emotivi.

L’economia comportamentale utilizza metodi di ricerca interdisciplinari, come la psicologia e la sociologia, per comprendere come le persone prendono decisioni economiche e per sviluppare strategie per influenzare queste decisioni.

Il personal branding è l’insieme di strategie e tattiche utilizzate per costruire la propria reputazione e il proprio brand personale. Si tratta di un processo attivo di gestione della propria immagine e della propria identità online e offline, al fine di raggiungere i propri obiettivi personali e professionali.

Tecniche B.E. e suo ruolo nel personal branding

L’economia comportamentale può essere utilizzata per il personal branding in diversi modi. Ad esempio:

  1. per sfruttare i principi di prossimità e di scala, ovvero l’effetto che ha la vicinanza fisica o temporale delle informazioni sulla percezione delle persone. Ad esempio, le informazioni presentate in primo piano o in posizione di rilievo hanno maggiore probabilità di essere percepite come più importanti.
  2. per sfruttare il principio di autorità, ovvero l’effetto che ha l’autorità o il prestigio di una fonte sulla percezione delle persone. Ad esempio, le informazioni presentate da un’autorità o da una fonte prestigiosa hanno maggiore probabilità di essere percepite come più credibili.
  3. per sfruttare il principio di simpatia, ovvero l’effetto che ha l’attrazione fisica o la simpatia delle persone sulla loro percezione. Ad esempio, le informazioni presentate da persone che suscitano simpatia o attrazione fisica hanno maggiore probabilità di essere percepite come più credibili e persuasive. Un principio che in pubblicità è molto visto… e di cui gli “influencer” sui social forse abusano un po’ troppo.
  4. per aiutare a comprendere i bias cognitivi dei consumatori e a utilizzare il “nudge” per influenzare le loro decisioni.
  5. per sviluppare una narrazione coerente e coesa del proprio brand personale, utilizzando la storytelling e le emozioni per creare una connessione emotiva con il pubblico.
  6. per presentare le informazioni in modo efficace utilizzando il framing, ovvero la tecnica di presentare le informazioni in modo tale da influire sulla percezione del pubblico.

In sintesi, l’economia comportamentale offre una prospettiva unica per comprendere come le persone prendono decisioni e per influenzarle a nostro vantaggio. Attraverso l’utilizzo di tecniche come il “nudge”, la storytelling, il framing, i principi di prossimità e scala, autorità e simpatia, è possibile costruire una strategia di personal branding efficace e distintiva, che vi permetta di essere percepiti nel modo giusto, sia nel mondo “virtuale” in cui la vostra identità è esposta per lo più a sconosciuti, sia nel mondo “reale”, in cui vi confrontate più spesso con persone che sanno chi siete, cosa avete fatto e come lavorate.

Esempi di successo di B.E. e suo ruolo nel personal branding

Alcuni esempi di personaggi che possono essere un punto di riferimento, in merito all’utilizzo di principi della Behavioural Economics nel Personal Branding, possono essere analizzati direttamente online:

  1. Gary Vaynerchuk è un imprenditore ed esperto di personal branding che utilizza il “nudge” per influenzare le decisioni dei suoi seguaci. Ad esempio, spesso incoraggia i suoi seguaci a fare il primo passo verso il loro obiettivo, dicendo loro che “non c’è mai un momento perfetto per fare qualcosa di importante“. Questo tipo di “nudge” incoraggia le persone a fare il primo passo verso il loro obiettivo, anche se potrebbero essere titubanti.
  2. Tim Ferris è un autore e imprenditore che utilizza la storytelling e le emozioni per creare una connessione emotiva con il suo pubblico. Ad esempio, spesso racconta storie personali sulla sua vita e sulla sua carriera, che aiutano a creare una connessione emotiva con i suoi seguaci.
  3. Marie Kondo è una consulente per il decluttering che utilizza il framing per presentare le informazioni in modo efficace. Ad esempio, spesso incoraggia le persone a chiedersi se un oggetto “porta gioia” nella loro vita, invece di chiedersi se è utile o no. Questo tipo di framing aiuta a cambiare la percezione delle persone sugli oggetti e su come vengono valutati.
  4. Tony Robbins è un motivatore e imprenditore che utilizza i principi di prossimità e scala per aumentare la visibilità del suo brand. Ad esempio, spesso utilizza la sua presenza sui social media e la sua partecipazione a eventi pubblici per aumentare la sua visibilità e per far sì che le persone si sentano più vicine a lui.
  5. Neil Patel è un esperto di marketing che utilizza il principio di autorità per aumentare la credibilità del suo brand. Ad esempio, spesso collabora con altre figure di autorità nel suo settore, come Gary Vaynerchuk o Rand Fishkin, per aumentare la credibilità del suo brand e per far sì che le persone lo percepiscano come un’autorità nel suo campo.
  6. Oprah Winfrey è un’attrice e conduttrice televisiva che utilizza il principio di simpatia per creare una connessione personale con il suo pubblico. Ad esempio, spesso condivide storie personali e utilizza il suo carisma per creare una connessione emotiva con le persone.

In quanto a chi leggerà i contenuti di questo “corso”… starà ad ognuno calibrare al meglio gli elementi della Behavioural Economics più adatti al proprio stile ed ai propri obiettivi, identificandone forse uno prevalente, ma con la consapevolezza di non trascurarne nessuno.

Per approfondire si consigliano i seguenti studi:

  • Thaler, R. H., & Sunstein, C. R. (2008). Nudge: Improving Decisions About Health, Wealth, and Happiness. Yale University Press.
  • Aaker, J. L. (2014). Building Strong Brands. Simon and Schuster.
  • Cialdini, R. B. (2007). Influence: The Psychology of Persuasion. Harper Business.
  • Kahneman, D. (2011). Thinking, Fast and Slow. Farrar, Straus and Giroux.
  • Ariely, D. (2008). Predictably Irrational: The Hidden Forces That Shape Our Decisions. Harper Perennial.