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Giovanni Vagnone

10 hours ago

Giovanni Vagnone
Questo primo di aprile, con la notizia di chatgpt bloccata dopo la segnalazione dell’ authority della privacy italiana, ho avuto un’epifania che non c’entra nulla. Ho scrollato Facebook, ho scrollato TikTok, ho scrollato Instagram (il tutto anche un po’ per lavoro) ed ho avuto una epifania: ma quanto sembrano/sembriamo tutti dei cretini a riprenderci in faccia e parlare come idioti di temi a caso? La causa scatenante è stata la campagna di DisneyPlus con influencer millennials sconosciuti, vista senz’audio. Ma davvero, astraiamoci un attimo dal contenuto… quanto è stupidi parlare da soli ad un cellulare con la lucina circolare che fa brillare gli occhi e il filtro che mette le lentiggini? Ma davvero…Domani tornerò a mettere audio o sottotitoli ma per oggi va così, sprofondo nella mia anima da boomer che mal tollera anche post come questo. Mala tempora, se consideriamo che questo era solo l’antipasto e che la società cambierà davvero con le AI.La foto è perché mi sento come un gallo in provinciale. ... See MoreSee Less

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Giovanni Vagnone

2 weeks ago

Giovanni Vagnone
E oggi recupero un articolo che nasce da un pensiero diverso dal mio, da cui traggo spunti che condivido pienamente.Prendete la “sovrapproduzione d’élite” teorizzata da Peter Turchin, mescolatela con il mondo dei "creator", leggete qualche storia immaginifica di ragazzine appena ventenni che guadagnano 30 mila euro a settimana su OnlyFans e poi confrontatele con l'articolo di Fredrik deBoer su Persuasion. E con alcuni dati:- il 98,6 per cento degli artisti di Spotify guadagna in media appena 36 dollari a trimestre- la stima di guadagno per mille visualizzazioni su YouTube corrisponde a circa 18 dollari; addirittura meno del 12 per cento dei video raggiunge quella soglia- è statisticamente più facile diventare star di Hollywood che "influencer" milionari.Siamo tutti costretti ad essere "creator", "influencer", ma sulle nuove generazioni l'impatto psicologico di essere "èlites" frustrate è sempre più grande. Sulla mia generazione c'è (eccome!), ma si riverbera su un contesto più ampio ed indefinito, che impatta - insomma - tutta la società come ce la troviamo attorno. Oserei aggiungere: in Italia più che in tutti gli altri Paesi, per questioni legate alla gerontocrazia e alla scarsissima mobilità sociale.C'è poi chi si trova a lavorarci, sui canali "gratuiti" in cui sguazzano queste élites artistiche: ed il lavoro diventa molto meno creativo e più tecnico, per riuscire a navigare lo stesso mare, a vela, mentre attorno passano motoscafi veloci che affondano, o zattere improvvisate che non si muovono di un metro.Al link sotto, la traduzione su Domani.Interessante lettura.www.editorialedomani.it/idee/cultura/la-massa-frustrata-dei-creatori-che-non-riesce-a-vivere-di-c... ... See MoreSee Less

La massa frustrata dei creatori che non riesce a vivere di ciò che crea

www.editorialedomani.it

I membri dell’élite si aspettano che i loro sforzi creativi siano ripagati da un mercato che promette celebrità e retribuzione democratizzata per influencer e produttori di contenuti. In realtà, ...
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Giovanni Vagnone

3 weeks ago

Giovanni Vagnone
Altro post sull'Italia e sulla "certezza del diritto", in tempi complessi che premiano solo chi non esiste.Non parliamo di Bonus Edilizi, e come è stata gestita la cosa. Non parliamo della tassazione, della sanità pubblica, dello spid-sì, spid-no. Non parliamo del reddito di cittadinanza, delle raccolte punti statali, delle piroette tra regole europee, locali, nazionali, polvere di grilli e formiche, divieti gastronomici di varia natura.Non parliamo del PNRR. Ma ci sono assurdità sempre più assurde, quando lo Stato non ti mette in condizioni di fare cose che è lo Stato stesso che ti chiede di fare. Ad esempio, la carta d'identità o i passaporti. O, per entrare sul personale su una cosa che mi fa sorridere, ma che trovo assurda, la richiesta di restituire soldi, perché nel 2013 (giusto a filo con la prescrizione) il Comune di Torino ha sbagliato a conteggiare le presenze come consigliere di circoscrizione. Ed è la prima volta che ricevo una "diffida e messa in mora" in cui il sedicente creditore mi dice: abbiamo fatto tutto noi, abbiamo fatto tutto giusto, però forse no. Per cui restituiscici non sappiamo quanto, con interessi di mora, e amici come prima". Dieci anni dopo. E si parlerà di 300 euro all'anno su cui ho sempre pagato le tasse. Forse le lungaggini sul rilascio dei passaporti è solo una politica strategica per contenere la "fuga di cervelli". ... See MoreSee Less

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Giovanni Vagnone

4 weeks ago

Giovanni Vagnone
L'Italia non è ancora un malato terminale, ma da decenni la si cura solo con terapie palliative o, nel peggiore dei casi, con placebo, e presto lo sarà. Tutte le politiche sono così: in campagna elettorale si parla dei sintomi e di come stare meno peggio, ma mai del vero male. E il male è che siamo lascivi nel farci sedurre dall'assistenzialismo, siamo vittimoni nel cercare di farci da soli, ma soprattutto abbiamo una mentalità da costante scorciatoia. Lo Stato cerca quotidianamente di fregarci, e viene naturale cercare di fare altrettanto. Il tutto, pensando a famiglie ed individui come caproni, parlando da una parte di famiglia, dall'altra di femminismo, senza mai toccare il problema: che è, anche per i vecchi, investire sull'educazione e sulle nascite. Non perché (anche questo c'è da aspettarselo) se si fanno più figli si prendono più "assegni" e bonus, ma perché i giovani sono quelli che pagano le pensioni. Sono quelli che, se stanno bene e in un sistema sano, si occupano anche privatamente delle generazioni precedenti: da noi fino ai 50 anni è normale aspettarsi che tutte le spese principali ce le facciano i genitori (quando possono), ma è, fondamentalmente, sbagliato. In Italia convive una inconscia morale cattolica, con un moderno e ben più evidente modello consumistico. I due sistemi si fanno male a vicenda, è un matrimonio malato, è un eterno conflitto, anche psicologico. Una di quelle situazioni in cui ci si fa i dispetti apposta, per darsi fastidio gli uni con gli altri, senza motivi razionali. E tutto questo per dire cosa? Niente, che né il modello culturale occidentale ultima versione (gender fluid, cancel culture, leasing e nessuna proprietà ecc.) né l'atavica e tribale realizzazione nel proprio clan (casa di proprietà, famiglia numerosa, impegno sociale, convinzione nei propri ideali) riescono ad essere adottati in pieno, a prevalere l'uno sull'altro. E noi si sta qui nel mezzo, aderendo ad entrambe le cose, spaccati in due e smarriti. Due terapie opposte, che curerebbero ciascuna a modo suo il male dell'Italia, ma che invece si contaminano e fanno l'effetto opposto. Ma anche questa è democrazia. ... See MoreSee Less
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Giovanni Vagnone

2 months ago

Giovanni Vagnone
Questo articolo è dedicato a chi crede che fare un preventivo bassissimo permetta di prendere un Cliente (e tanto, poi, gli si potrà chiedere di più perché il lavoro effettivo è necessariamente superiore a quanto richiesto) e a chi, dei suoi colleghi/competitor si fa un baffo. Si chiamano "principi di prossimità e di scala": vi serviranno nel personal branding ma anche in tutto il resto. Perché siamo (nostro malgrado) animali sociali.Voi cosa ne pensate? Li usate già? #personalbrandingtips #personalbranding #behaviouraleconomics ... See MoreSee Less

Principi di prossimità e di scala per maggiore visibilità (Lezione 7)

www.giovannivagnone.it

Esploriamo come i principi di prossimità e scala possono essere utilizzati per aumentare la visibilità del proprio brand personale
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