Tieni il tempo

Tieni il tempo

Arrivo ad Oviedo – 07 agosto – ore 15.30

Eccomi finalmente nel Principato delle Asturie. Ho dormito bene, preso il mio volo quand’era ora, senza mai uscire dall’aeroporto. Adesso sono atterrato ad Oviedo e aspetto il bus per raggiungere centro e cattedrale: non so ancora se farò la prima tappa, visto che il pullman arriva alle 16. Vedremo come si svilupperanno gli eventi.

Le prime riflessioni, mentre ero in volo, hanno riguardato la percezione del tempo. Sono in ritardo di un giorno ma fondamentalmente non mi corre dietro nessuno, e nessuno mi aspetta. Oltre tutto sono rimasto abbastanza a lungo in un non-luogo per non rendermi più conto di che parte della giornata fosse. È stato un punto di rottura temporale inaspettato ma utile… Tempi che si dilatano, tempi per aspettare (fare un’ora e più di coda tra gente scleratissima per il check-in), tempi che perdono ogni valore.

Penso che molta dell’importanza del tempo, per me, sia determinata dalle mie interazioni con gli altri. È la scoperta dell’acqua calda, ma non ho mai pensato molto a quali fossero i miei ritmi, a come si lasciassero condizionare dalla quotidianità invece di modellarla. Vedremo nei prossimi giorni ma tendenzialmente penso di essere come i cani: aspetto, guardo, non ho fretta. Eppure normalmente sono sempre stressato, sotto scadenza, di corsa, diviso tra più impegni contemporanei a cui non dico di no e quindi si accavallano mettendomi ansia.
Per non parlare di quando il tempo diventa “periodo”: e così vengono fuori periodi di vita di anni la cui durata è determinata da fattori o condizionamenti esterni. Questo ha notevoli risvolti anche lavorativi e di situazioni che ho subito in passato, ci metto un asterisco per riprendere poi l’argomento.

Mentre penso alla mia sfera relazionale questo è il primo nucleo tematico che riguarda la mia libertà ed il mio ruolo da “protagonista” nella mia vita. Non sarà il principale ma è il primo che il Viaggio mi ha sottoposto.

Qui c’è il sole, un vento fresco e quasi pungente che porta il profumo dell’oceano. La natura già vista dall’aereo è articolata: selvaggia come vegetazione, morbida come orografia. Non vedo altri pellegrini, qui in aeroporto, li incontrerò quando il vero Cammino sarà iniziato, col mio zainetto che alla fine pesa 15 kg.

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