Tineo Danaos sed dona ferentes

Tineo Danaos sed dona ferentes

Tineo: 09 agosto – ore 16.00

Ce l’ho fatta, 31 km per raggiungere il passato e avere un nuovo inizio.
I primi 10 fino a Salas non danno grossi problemi. Altri 10 sono passati con grande tranquillità. Mi sono sentito davvero tranquillo e sereno, a tratti rilassato più che stanco.

Poi arrivano gli ultimi 10 che sono una vera mazzata: li ho affrontati in team con i due italiani sulla 50ina (Giovanni e Mauro (?)) ma sono eterni, fangosi, una tragedia psicodramma perché sembra sempre di essere quasi arrivati mentre poi si prosegue all’infinito in sentieri nel bosco verso mezzogiorno pioggia più intensa e rifugio in un bar: purtroppo l’albergue di Bodeyana era chiuso fino alle 14, così non ho il bel sello col folletto dell’altra volta.

Eppure son passati, devo dire più “sotto controllo” di quanto non temessi. Del percorso non dirò di più: le guide sono senz’altro più precise.

Ho provato a riflettere sui segnali esterni e principalmente mi ha colpito il discorso delle fonti. Sono ogni tanto sul sentiero, sprizzano acqua limpida da pareti, muri, o quel che è. Riempio le borracce e l’acqua è fresca: una borraccia la tengo in vita, una all’interno dello zaino, piena, e una vuota di lato (tutte e tre le riempio solo se ci sono particolari percorsi senza civiltà). Ho già scritto del sollievo e del piacere che mi dà l’acqua in questo contesto, ebbene sto pensando a come ciò possa trasporsi sulle relazioni umane. Credo che possa voler significare un rimanere sempre attenti e aperti a prendere tutto appena si trova una “fonte”, di energia vitale. Sembrerebbe negativo ed egoista ma in fondo il senso della fonte è proprio quello.

Di contro non bisogna fermarsi troppo a lungo su una fonte: ode al dinamismo del sentiero, chi si ferma è perduto, se non lasci la fonte vecchia non trovi quella nuova, il mondo è pieno di fonti e chi più ne ha più ne metta.

Devo ancora rifletterci su. Così sembra che la mia lettura della “metafora delle fonti” sia: “tròvati pochi compagni di viaggio, e usa tutte le altre persone per trarne ciò di bene che hanno da dare, senza farti rallentare.” Qualcosa di positivo può esserci soprattutto per il pensiero di fondo che ho qui, relativo a quanto mi faccio condizionare dal prossimo, ogni volta che in qualsiasi modo (diretto o subdolo) cerca di imporsi. Arrivo a non riconoscere neppure la mia posizione.

Qualche foto verso Tineo:

 

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